Svolta nelle indagini sulla morte di Rosanna Aber, caduta dalla finestra della camera da letto della sua abitazione al quarto piano di un edificio nel quartiere di Colognola a Bergamo il 22 aprile 2022: la 25enne ucraina Krystyna Mykhalchuk, all’epoca colf dell’anziana, è stata arrestata con l’accusa di aver spinto nel vuoto la sua datrice di lavoro.

Poco prima del fatto di cronaca la 77enne si era confidata con l’impiegata di un’agenzia di viaggi, in cui si era recata per prenotare una vacanza con la sorella a Tenerife. Come ha riferito la testimone, l’anziana era appena stata in banca, dove aveva scoperto un ammanco di ben 2mila euro dal suo conto, prelevati con il suo bancomat.

Il personale dell’istituto di credito le aveva consigliato di sporgere denuncia: Rosanna si sarebbe recata nel pomeriggio dalle forze dell’ordine con la figlia. Per gli inquirenti a sottrarre il denaro sarebbe stata la 25enne, che – una volta scoperta – avrebbe aggredito e ucciso l’anziana, simulando una caduta accidentale dalla finestra.

I prelievi sul conto di Rosanna sono stati effettuati in tre giorni diversi

La 25enne era stata assunta da un paio di mesi come colf di Rosanna, rimasta da poco vedova. La donna, sposata e con un figlio, adesso è in carcere con l’accusa di aver ucciso l’anziana, spingendola dalla finestra. Secondo gli inquirenti la 77enne avrebbe sin da subito sospettato della giovane per i furti, anche perché poco prima erano svaniti nel nulla 200 euro che teneva nel comodino.

Inoltre, in un’intercettazione la ragazza avrebbe raccontato al marito di aver avuto 150 euro in prestito dalla donna e di non averglieli mai restituiti, mentre si sarebbe recata con lei per i tre prelievi. Tuttavia, il filmato di una telecamera di sicurezza la smentisce: era sola davanti al bancomat il 5 aprile, mentre al momento delle altre due operazioni – avvenute il 13 aprile e il 21, un giorno prima della tragedia – il suo telefono cellulare ha agganciato delle celle nei pressi della banca.

A tradirla sarebbe stata anche la precisione con cui l’anziana annotava in un quaderno tutti i prelievi: gli inquirenti non hanno trovato traccia di quelle tre operazioni e sostengono che la colf avrebbe ucciso la 77enne d’impeto, una volta scoperta.

L’interrogatorio di garanzia della colf accusata del delitto

Nelle scorse ore si è svolto l’interrogatorio di garanzia della giovane accusata del delitto di Rosanna Aber: la 25enne si è rifiutata di rispondere alle domande, limitandosi a rilasciare una breve dichiarazione.

“Non ho ucciso nessuno”, ha detto davanti al gip Alessia Solombrino, che subito dopo le ha negato gli arresti domiciliari. La sua versione rimane la stessa di sempre: poiché non c’era nessun altro in casa in quel momento, si è trattato di un semplice incidente o di un gesto volontario della donna. L’avvocato che l’assiste, Andrea Pezzotta, non si è sbilanciato sulla ludopatia, il motivo che per gli inquirenti l’avrebbe spinta a compiere i furti: “Dobbiamo leggere gli elementi raccolti per prendere una posizione”, si è limitato a dire.

La ricostruzione degli inquirenti

Secondo gli inquirenti il delitto sarebbe avvenuto pochi minuti dopo il rientro a casa dell'anziana. Sono diverse le testimonianze a riguardo: poco prima due vicini di casa e un passante hanno sentito le donne litigare ad alta voce, mentre altri due ragazzi hanno udito un grido provenire dall’altro.

Un testimone ha anche fatto in tempo a notare l’anziana in bilico sulla finestra, di schiena, che tendeva le braccia verso l’interno dell’appartamento, subito prima della caduta. Dal basso non era possibile scorgere la presenza di un’altra persona: la colf aveva dichiarato di trovarsi in un’altra stanza al momento del fatto e di essere accorsa alla finestra subito dopo, quando anche i testimoni l’hanno vista affacciarsi. Tuttavia, gli inquirenti hanno notato sin dall’inizio che il davanzale era troppo alto da raggiungere per Rosanna, un’anziana alta 153 centimetri: inoltre dentro la stanza non hanno trovato nessun appoggio, come uno sgabello, mentre il letto poco distante era ancora in ordine.